In Algeria con i Tuareg

Il popolo Tuareg è un meraviglioso esempio di adattamento dell’Uomo alla Natura.

Una natura ostile, quella del deserto del Sahara, ma che diviene “una finestra sull’anima“: il silenzio gli ha insegnato ad ascoltare se stessi e il suono dell’universo, regalandogli saggezza ed armonia; l’isolamento ha concesso alle donne un importante spazio nella società ed una maggiore libertà rispetto ad altre culture; il nomadismo gli ha insegnato ad orientarsi tra le monotone lande del deserto con l’aiuto delle stelle, vivendo delle risorse che la natura concedeva: pastorizia, commercio di sale, spezie e avorio; la solitudine ha sollecitato in loro il bisogno dell’incontro, attribuendo un enorme valore alla conoscenza reciproca dei popoli; l’asperità del territorio ha formato uomini e donne pazienti e forti, che adattandosi hanno trovato l’equilibrio tra vita umana e ambiente desertico. Un adattamento antico, che ancora oggi resta nei costumi e nella dignità di questo popolo. Il soprannome che gli viene attribuito, “uomini blu“, deriva infatti dalla tradizione degli uomini di coprirsi il capo ed il volto con un velo blu (tagelmust), del cui colore rimangono alcune tracce anche sulla pelle. Ma tale costume ritrova le sue origini in una ragione molto pratica di adattamento all’ambiente: proteggere occhi e vie respiratorie dai raggi del sole e dalla sabbia che il vento solleva ovunque. Intorno alla vita portano una cintura di cuoio molto alta e dura per mantenere rigidamente eretto il tronco, conferendogli così un aspetto nobile ed orgoglioso. Questo accessorio serviva a sostenere il corpo durante l’ondulata marcia sul dromedario, animale introdotto dai Tuareg per compiere i lunghi attraversamenti nel deserto. Ai piedi vengono calzati leggerissimi sandali di cuoio con la suola ripiegata in alto sul davanti, in modo da facilitare il cammino sulla sabbia.

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Il deserto è anche protezione: in tempi più recenti ha agito come barriera naturale contro la dura guerra civile nel nord dell’Algeria, salvando i Tuareg del sud algerino. In loro il richiamo del fondamentalismo non ha fatto alcuna presa, è un popolo con una forte identità, da sempre fiero della propria libertà ed indipendenza. Il turismo per queste genti è attualmente la risorsa più preziosa ed il Sahara, centrale in questa attività, ha permesso che non si arrestasse l’arrivo di viaggiatori desiderosi di conoscere l’immensità, l’energia e la sorprendente vitalità del deserto algerino. In particolare nel Tassili n’Ajjer, un massiccio montuoso che si estende per circa 500 km nel deserto. Qui verrete accompagnati da guide tuareg, che vi faranno scoprire la rara bellezza dei numerosi siti archeologici presenti nel parco, vi faranno conoscere la vita nel deserto, vi faranno provare lo spirito del nomadismo con le sue tradizioni: la preparazione del cibo nei bivacchi, la cerimonia del tè, la musica attorno al falò.

Viaggi AutEtnici vi propone un tour di 11 giorni, in auto e a piedi tra le dune del Parco Tassili n’Ajjer: Paesaggi sconfinati, pitture rupestri, rocce incise dall’uomo e scolpite dal vento nei millenni, dune rosa gialle nere rosse, tramonti variopinti, notti nei bivacchi sotto le stelle, silenzi profondi e pieni di energia, prelibatezze preparate dai cuochi tuareg, musica e racconti attorno al fuoco…

Per maggiori informazioni sui tour guidati nel Tassili n’Ajjer scrivi a margherita@viaggiautetnici.com

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